Gli Orange wine sono vini prodotti secondo la tecnica con cui si fanno i rossi, ma utilizzando uve a bacca bianca, attraverso macerazioni del mosto più o meno lunghe (pochi giorni o diversi mesi) a contatto con le bucce e i lieviti. Nelle bucce si trovano le sostanze aromatiche e polifenoliche che sono determinanti per la definizione del colore e delle caratteristiche che si ritroveranno nel vino. Al naso gli orange wine presentano note erbacee e fruttate ma poi, in bocca, si manifesta tutta la loro complessità e struttura, mantenendo sempre una buona freschezza e sapidità. Spesso si percepisce anche un’ossidazione, proprio perché la macerazione e la vinificazione degli orange tendono ad esporre la massa a contatto con l’aria esterna. Sta poi al produttore decidere come sfruttarla per esaltare le caratteristiche del vino.
Tutte le uve di bacca bianca si prestano per essere macerate e produrre orange wine? La risposta, potenzialmente, potrebbe essere affermativa. Ma qui entrano in gioco le capacità del vignaiolo. Solo la capacità degustativa del produttore potrà sancire quale sia la durata della macerazione in base alle uve che ha disposizione. La produzione degli orange wine è fatta, principalmente, da produttori che applicano in vigna metodi biologici, biodinamici e naturali. Tuttavia, come succede per tanti altri prodotti che iniziano ad avere un certo successo sul mercato, anche i grandi produttori convenzionali stanno iniziando a produrre questa tipologia di vini: non si capisce ancora bene se lo fanno utilizzando le proprie uve e tecniche o affidandosi ad altre aziende agricole più consapevoli e attente sia in vigna che in cantina.
Dove nascono gli orange wine
L’origine degli Orange wine va ricercata nell’attuale Georgia, migliaia di anni fa. Qui i vini venivano macerati all’interno dei Kvevri, contenitori di argilla molto simili alle anfore usate oggi.
E in Italia? Conosciamo tutti uno dei pionieri di questo metodo: Josko Gravner, di Oslavia, in provincia di Gorizia. L’idea di Josko Gravner è stata quella di abbandonare la produzione vinicola tradizionale e ripartire dalle origini: nello specifico, confrontarsi con i produttori in Georgia, dove si produce vino da 5.000 anni con macerazioni in grosse anfore, che rimangono sepolte nella terra per mesi o anni. Decide così di portare nella sua cantina alcune di quelle anfore e le destina per la produzione della propria Ribolla Gialla. I vini di Josko hanno influenzato tutto il successivo movimento degli orange wine, partendo dalla propria regione, per poi allargarsi in tutto il territorio nazionale.
Gli abbinamenti
A seconda della durata della macerazione e del tipo di vitigno, le differenze tra gli Orange wine sono talvolta molto marcate. In generale questi vini risultano ottimi in abbinamento con piatti di carne, anche speziati, e con le specialità della cucina orientale.
L’orange wine di Old Boy Wine Négociant
Noi di Old Boy non potevamo rimanere indifferenti a questa tipologia di vini e, nel 2020, abbiamo deciso di produrre un orange wine, mettendoci dentro le nostre idee: abbiamo pensato di coniugare le caratteristiche di un vino frizzante con quelle di un orange, in modo che anche questo vino si posizioni nella nicchia dei rifermentati.
Sarà uno chardonnay in purezza, che ha macerato sulle proprie bucce in anfora per un mese; per aumentarne la complessità e unicità, la massa verrà rifermentata con un pied de cuve della vendemmia 2021, in modo da acquisire quell’acidità che tanto si addice ai vini con le bolle, la nostra passione.
C’è bisogno ancora di un po’ di pazienza, ma siamo sicuri che in Hey You!, questo il nome dell’ultimo vino della trilogia HEY!, troverete tutto lo stile degli altri vini che produciamo.